La nascita di Venere è un dipinto a tempera su tela di lino 172-278 cm del 1485, di Sandro Botticelli. Questo capolavoro è ancora oggi perfettamente conservato e si trova nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
Quest’opera si rifà alla stessa primavera di Botticelli, è
considerata la sua opera più bella ed è vista come un ideale di bellezza femminile.
Analisi del dipinto
Passiamo alla descrizione dell’opera… Venere (Dea romana
dell’amore e della bellezza) avanza leggera su una conchiglia, nuda,
rappresentata come una statua greca. Dalla sua sinistra viene riscaldata dal
soffio di Zefiro (personaggio dell’antica Grecia e personificazione del vento)
Zefiro è si stringe in un abbraccio con la ninfa Clori (ninfa della primavera,
dei fiori e dello sviluppo) simboleggiando l’amore. A destra, invece, è
appoggiata sulla riva una delle Ore (le Ore sono le figlie di Zeus e di Temi)
la quale vestita di uno splendido e svolazzante abito ricamato di fiori, le si
avvicina per curarla e per proteggerla. La sua posizione equilibrata della Venere
deriva dalle strutture delle statue greche classiche, con questa posa innocente
e pudica l’opera vale 55 milioni di euro.
Stile e composizione
L’opera è ben strutturata ed equilibrata, vi è una rigida geometria solo nella composizione ma non nelle forme. L’equilibrio è
dovuto ai personaggi che si trovano a destra e a sinistra e alla forma
piramidale data dalla venere e dalla conchiglia. Inoltre vi è una
caratteristica tipica di botticelli ovvero i bordi delle figure ben delineati,
il verde (in quasi tutta la produzione artistica di botticelli è davvero scuro
e cupo, ciò si vede nel quadro, ma si nota anche molto bene nella “primavera”
Anche Andy Warhol dedico nel 1984 una serie di serigrafie
dedicate al rinascimento italiano, tra questi esempi troviamo la Venere di
Botticelli, Andy usa dei colori molto pop, colori molto accesi e provocatori. Molti
criticarono Andy per l’utilizzo di questi colori e considerarono queste
serigrafie dissacranti.
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